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Mercoledì 17 Maggio 2023
Bomba in questura: 4 morti e 45 feriti
Il 17 maggio 1973 a Milano, di fronte alla questura in via Fatebenefratelli, subito dopo la cerimonia per commemorare l'assassinio del commissario Luigi Calabresi, un uomo lancia una bomba a mano contro la folla. L'esplosione provoca la morte di una ragazza, che si trova in Questura per ritirare il passaporto, e quarantacinque feriti, dei quali tre moriranno nei giorni successivi. L'attentatore subito arrestato, è il pregiudicato di Dolo (Venezia) Gianfranco Bertoli, che si dichiara anarchico individualista, ma in realtà ha un passato poco chiaro e contatti con l'estremismo nero. L’1 marzo 1975 Bertoli sarà condannato all’ergastolo dalla prima Corte d’Assise di Milano e il 9 marzo1976 la sentenza verrà confermata in appello. Il 19 novembre 1976 la prima sezione penale della Corte di Cassazione respingerà il ricorso di Bertoli e la condanna all’ergastolo diventerà definitiva. Intanto partirà nel 1974 l’inchiesta bis per scoprire complici e mandanti di Bertoli – che il 18 giugno 1997 tenta il suicidio con una overdose di eroina e il 23 gli verrà revocata la semilibertà – e il 21 luglio 1998 il giudice istruttore Antonio Lombardi rinvierà a giudizio 7 persone con accuse di concorso in strage, omissione di atti d’ufficio e sottrazione di documenti concernenti la sicurezza dello Stato; il processo di aprirà il 6 aprile 1999 e si concluderà l’1 marzo 2000 con 4 ergastoli e 15 anni di carcere per l’ex generale del Sid Gianadelio Maletti. Bertoli morirà il 30 novembre 2000 a Livorno.
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